Il cazzaro verde di Andrea Scanzi (clicca qui per leggere la sua biografia) è un libro che parla di Matteo Salvini, ma non solo. E’ sempre difficile scrivere di politica, perché si rischia di essere superati dagli eventi e di diventare anacronistici, in questo invece Scanzi ci aiuta a comprendere meglio anche il momento che stiamo vivendo.
Salvini non è causa, bensì effetto di un Paese che ama svilirsi e imbruttirsi.
Sviluppo del libro
Ne Il cazzaro verde, Andrea Scanzi parte dalla crisi di Governo dell’agosto 2019 proclamata proprio da Matteo Salvini per analizzare la figura del leader della Lega Nord. Ne esce con le ossa rotte, perché la quantità di errori politici commessi dimostrano che dietro i proclami servono programmi.
L’autore riesce a ripercorrere i fatti muovendosi agevolmente tra le varie questioni balzate agli onori della cronaca.
Leggendolo ci si rende conto come le difficoltà dell’Italia siano in gran parte legate alla mancanza di visione politica, che viene sostituita dall’egocentrismo di alcuni personaggi.
In modo sintetico e con un’ironia tagliente, Scanzi ridimensiona Salvini, ma non risparmia nessuno e mostra forse un po’ di indulgenza solo nei confronti di Giuseppe Conte. Chissà quale sarebbe l’upgrade di questo libro ora, post pandemia.
Se l’ignoranza politica facesse reddito, Salvini sarebbe Aristotele Onassis. Senza però nessuna Jacqueline Kennedy accanto.
Curiosità
Andrea Scanzi è un giornalista molto apprezzato e Il cazzaro Verde non è il suo primo libro con questo taglio dal sarcasmo caustico. Aveva già scritto Renzusconi e Salvimaio, in cui analizzava sempre in modo critico l’operato di Renzi e il binomio Salvini-Di Maio. Questi due libri sono diventati anche due spettacoli teatrali di grande successo. C’è una fetta di pubblico importante che apprezza queste letture e questi lavori, Il Cazzaro Verde continua a essere tra i libri più venduti anche a distanza di mesi dall’uscita e questo un po’ mi fa sperare bene per il futuro.
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